Anche oggi il compagno Bonelli riesce a farsi insultare dagli italiani: approfitta dell’arrivo di Chico Forti per chiedere la liberazione della manganellatrice che ha messo in lista alle europee

Nel giorno del rientro di Chico Forti in Italia dopo 24 anni di carcere negli stati uniti, non poteva mancare chi cercasse di sfruttare il duro lavoro del governo a suo vantaggio. Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e tutto il corpo diplomatico italiano hanno lavorato duramente per ottenere il via libera al trasferimento dagli Stati Uniti.

Un’operazione silenziosa, sottotraccia, che non ha lasciato campo a fughe in avanti o annunci pretestuosi. “Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche. È certamente una grande azione del governo, ma anche della nostra diplomazia” ha dichiarato il ministro Tajani dopo l’atterraggio dell’aereo che ha riportato Chico Forti nel nostro Paese.

Un concetto, quello del lavoro in silenzio, che a sinistra non riescono ad assimilare. Ecco quindi che la vittoria sul caso Forti è stata subito trasformata nel pretesto per tornare a parlare di Ilaria Salis. Angelo Bonelli, leader dei Verdi che l’ha candidata alle europee nel listone insieme a Fratoianni, ha rilasciato una nota in cui mette in relazione i due casi: “Bene Chico Forti che torna in Italia, una lunga battaglia che dura da anni. Ricordo che l’autorizzazione al trasferimento si attendeva da tre anni, dopo l’intervento del governo Draghi conclusosi con quello Meloni. Ora facciamo eleggere Ilaria Salis e liberiamola“. In barba alle richieste del governo di abbassare i toni.

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