Macellaio trova i ladri in casa, e neutralizza uno di loro mortalmente con i ferri del mestiere: praticamente lo ha ridotto a fettine. E adesso, invece del premio, gli tocca pagare un avvocato

Estratto dell’articolo di Carlo Macrì per il “Corriere della Sera”

Un macellaio si è trovato quattro ladri in casa, li ha affrontati con un coltello di quelli che solitamente utilizza per tagliare la carne ed ha ucciso uno di loro. Si chiamava Alfio Stancapiano, 30 anni, di Catania, così come il resto della banda, in trasferta a Reggio Calabria. I complici l’hanno abbandonato lunedì mattina, ormai in fin di vita, davanti all’ospedale «Morelli» di Reggio Calabria.

Un secondo ladro, di 46 anni, anche lui ferito, di cui non sono state fornite le generalità, si trova piantonato dai carabinieri all’ospedale di Messina dove è finita la sua fuga. La gravità delle ferite non gli ha permesso di seguire gli altri due compari, ancora in fuga, ma già identificati, ed ha deciso di ricoverarsi. Il padrone di casa P.F., 50 anni, sposato con figli, incensurato, è stato fermato dai carabinieri su ordine della Procura di Reggio Calabria, con l’accusa di omicidio e tentato omicidio.

Il macellaio ha consegnato l’arma del delitto sulla quale il Ris di Messina dovrà svolgere degli accertamenti, così come nell’abitazione, messa sotto sequestro per accertare e stabilire la dinamica dei fatti.

I quattro lunedì mattina a bordo di una Fiat Punto hanno raggiunto l’abitazione del macellaio, a Croce Valanidi, periferia sud di Reggio Calabria, territorio dominato dal clan Latella, da sempre alleati della potente cosca dei De Stefano.

Si sono introdotti nella casa forzando la serratura di una porta laterale. Pensavano non ci fosse nessuno. Il macellaio, in quel momento, era solo in casa: insospettito dai rumori si è armato di un coltello e si è nascosto nel sottoscala, in attesa di capire da dove provenisse quel trambusto.

I quattro ladri hanno cercato di raggiungere le stanze al primo piano dell’abitazione, ma non hanno fatto in tempo a mettere i piedi sul primo gradino che si sono trovati di fronte il padrone di casa. La presenza del macellaio li ha colti di sorpresa: i quattro non erano armati. Senza possibilità di difendersi e con il macellaio che tentava di colpirli con il coltello, due di loro sono riusciti a scappare, mentre gli altri due sono stati aggrediti con diverse coltellate che li hanno raggiunti all’addome e alla spalla.

Nonostante la gravità delle ferite i due, comunque, sono riusciti a raggiungere i complici in attesa sulla Punto. Uno dei feriti perdeva molto sangue e così i rapinatori, per salvargli la vita, hanno deciso di abbandonarlo davanti all’ospedale di Reggio Calabria.

All’arrivo dei medici, però, era già morto. Qualcuno dei presenti davanti all’ingresso del nosocomio ha captato l’accento siciliano delle tre persone che si sono allontanate velocemente dopo aver lasciato sull’asfalto il complice moribondo.

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1 comment
  1. legge vergognosa! In questo modo, quando entrano ladri in casa bisogna invitarli a prendere un caffè e poi dare tutto quello che vogliono, e quando se ne vanno, un saluto e un abbraccio, e anche un arrivederci. Assurdo! questo macellaio va premiato per aver fatto catturare i delinquenti. Vorrei vedere se questi ladri fossero entrati in casa di qualche giudice, come si sarebbe comportato?

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