“Basta auto elettriche, noi torniamo alla benzina”. L’annuncio del colosso in preda alla disperazione tira una mazzata definitiva ai paladini della feccia Green

Un passo indietro deciso, che ha sollevato ulteriori dubbi sulle cosiddette “rivoluzioni Green” promosse dall’Unione Europea negli ultimi anni, in particolare sul fronte della mobilità. Di cosa stiamo parlando? Dell’annuncio a sorpresa del colosso Hertz, che prevede di vendere un terzo della sua flotta di auto elettriche e tornare a investire nelle vetture tradizionali in seguito alla domanda debole e agli alti costi di riparazione per le batterie. Come spiegato dal Corriere della Sera, la vendita di 20 mila è iniziata lo scorso mese e continuerà nel corso del 2024. Il cambio dell’azienda, che nel 2021 aveva annunciato di voler acquistare 100 mila Tesla, è arrivato a seguito di un rallentamento nella domanda che ha interessato innanzitutto il mercato americano.

Subito dopo l’annuncio, i titoli Hertz sono andati incontro a una flessione sul mercato. Ma la società sembra decisa a tirar dritta per la sua strada, sicura della propria scelta: “Prevediamo di reinvestire una parte dei proventi della vendita di veicoli elettrici nell’acquisto di auto con motore a combustione interna per soddisfare la domanda dei clienti” si legge infatti nella nota diffusa dall’azienda.

Hertz ha dichiarato anche che “si aspetta che questa azione bilanci meglio l’offerta rispetto alla domanda attesa di veicoli elettrici” più debole rispetto alle aspettative. Dopo un calo registrato dal titolo del 32% nel corso dello scorso anno, le azioni di Hertz sono scese di oltre il 5% durante l’avvio delle contrattazioni a Wall Street.

Le previsioni Hertz sottolineano la possibilità, grazie al cambio di rotta, di migliorare i risultati finanziari entro il 2025. Le auto elettriche, indicate più volte dall’Ue come il futuro, non sembrano quindi aver fatto breccia nel cuore degli automobilisti: dai costi alti all’impatto ambientale delle batterie, passando per i rischi legati alla sicurezza, i punti interrogativi sembrano ancora troppi per una vera e propria affermazione.

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