Strage del Natisone, le ultime tragiche parole di Patrizia al 112: “Chiamate mamma”. Si indaga sui soccorsi. I giovani avrebbero fatto ben quattro telefonate

“Venite a salvarci!”. È quasi un grido, un’implorazione, quella di Patrizia Cormos nelle sue telefonate al 112, mentre il livello dell’acqua del fiume Natisone cresceva e lei, Bianca e Cristian si rendevano conto che la situazione diventava ingestibile e pericolosa. Una volta fornite le generalità, la ragazza ha supplicato agli operatori: «chiamate mia mamma».

Le quattro chiamate al 112 Patrizia ha effettuato quattro chiamate ai soccorsi, la prima alle 13.29 e le altre tre – una delle quali senza risposta – nell’arco di circa mezz’ora, ha spiegato il Procuratore capo di Udine, Massimo Lia. Il fascicolo è stato aperto con l’accusa di omicidio colposo, anche se al momento non ci sono indagati: Lia ha precisato che l’inchiesta è contro ignoti, poiché si devono configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo.

Saranno condotti tutti gli accertamenti del caso per verificare se i soccorsi sono stati tempestivi; si indagherà sul tempo trascorso dal primo allarme all’arrivo dei soccorritori, così come sull’efficacia dell’elicottero utilizzato e sulla segnaletica di pericolo. Tuttavia, “allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione”, ha chiarito Lia. Ma “esiste, in natura, anche la tragica fatalità”.

Si dovrà valutare se Patrizia sia stata precisa nell’indicazione del luogo dove si trovava con i due amici. La madre di Patrizia ha riferito che la ragazza l’aveva chiamata chiedendo il permesso per «andare al lago, a scattare qualche foto», ma nessuno dei tre era mai stato lì prima. Inoltre, si cercherà di capire se l’elicottero giusto è stato inviato tempestivamente per i soccorsi.

Natisone, quattro telefonate al 112 in mezz’ora: “Venite a salvarci”. Si indaga per omicidio

Continuano senza sosta le ricerche dell’ultimo disperso, Cristian Casian Molnar, 25 anni, originario della Romania, uno dei tre giovani travolti dalla piena del fiume Natisone a Premariacco, in Friuli, nel pomeriggio dello scorso venerdì. Sul posto sono impegnati lungo il corso del Natisone a Premariacco 40 vigili del fuoco. Si cerca il corpo, perché le speranze di trovarlo in vita sono nulle. Dopo la tragedia, è l’ora degli interrogativi sui soccorsi: è stato fatto tutto per salvare Bianca Doros, Patrizia Cormos e Cristian? La procura di Udine ha aperto un’inchiesta per verificare eventuali omissioni mentre vengono riportate le parole di Patrizia nelle tre telefonate partite dal suo cellulare per chiedere soccorsi mentre l’acqua saliva intorno ai tre ragazzi, abbracciati su quello che poco prima era un isolotto. La quarta chiamata, non arriverà ad avere una risposta.

“Venite a salvarci!”, implorava la ragazza secondo quanto riporta il sito dell’Ansa nelle telefonate al 112 con i soccorritori. Una volta fornite le generalità la ragazza ha chiesto agli operatori di avvertire la madre. Le quattro le telefonate sono partite tra le 13.29 e la mezz’ora successiva, ha spiegato il Procuratore capo di Udine, Massimo Lia. Il fascicolo è stato aperto con un titolo di reato di omicidio colposo e per il momento non figurano indagati. Saranno condotti, ha assicurato il procuratore, gli accertamenti necessari per “accertare se i soccorsi sono stati tempestivi”. A partire dall’utilizzo dell’elicottero, partito da Venezia, arrivato pochi minuti dopo che la piena li aveva travolti.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

“Zelensky fa morire la sua gente inutilmente" Ucraina, la sfuriata di Vittorio Feltri contro la follia di mandare nuove armi a Kiev

Next Article

"Coppietta di comunisti da zero tituli" Flavio Briatore sbriciola il duo parassita Bonelli&Fratoianni, dopo la loro buffonata fuori dal Twiga

Related Posts