Prima una bomba d’acqua, poi una tromba d’aria devastante: è allerta rossa in quasi tutto il nordest per le prossime ore

La città di Rovigo e le aree circostanti sono state colpite da una violenta bomba d’acqua accompagnata da una tromba d’aria che ha causato estesi danni e allagamenti. La situazione più critica si è verificata a nord della città, dove è stato avvistato il tornado, seminando apprensione e paura tra la popolazione.

Un capannone industriale nella zona di via Grandi ha fatto i conti col vento: pezzi di lamiera sono stati sollevati e finiti nel parcheggio del centro commerciale Aliper, in viale Porta Adige, dove decine di macchine sono state danneggiate. Oltre a Rovigo, la tromba d’aria si è spostata con rapidità verso le frazioni di Boara Polesine, Cantonazzo, Granzette, Lusia e Lendinara. A Cantonazzo, un albero è stato spezzato dal vento cadendo su un’automobile, fortunatamente senza causare feriti. (VIDEO)

Una situazione critica su buona parte del Veneto. “Sto seguendo da questa mattina l’evoluzione della situazione in Polesine dopo la tromba d’aria che ha provocato ingenti danni con decine di allagamenti e tetti scoperchiati in particolare a Rovigo ma anche Boara Pisani, Lusia e Lendinara. La Regione è attiva su tutti i fronti a partire dalla Protezione Civile per supportare i cittadini colpiti da questa nuova ondata di maltempo”. Lo dichiara il presidente del Veneto Luca Zaia, commentando gli effetti della tromba d’aria che si è abbattuta sul capoluogo rodigino. “Ringrazio – prosegue Zaia – tutte le persone che stanno operando, dalla Protezione Civile ai Vigili Del Fuoco, dai volontari a quanti si sono attivati per i soccorsi. Seguiremo l’evoluzione della situazione e metteremo a disposizione tutti i mezzi e le risorse necessari a portare aiuto a chi ha subito i maggiori danni”.

Le forti precipitazioni, accompagnate da grandine di medio-piccola dimensione e acqua, hanno flagellato la città, in particolare le aree tra Adria e Cavarzere. Oltre ai danni strutturali, nei quartieri industriali sono stati registrati ulteriori danneggiamenti con oggetti pesanti sollevati dal vento che volavano come fossero fogli di carta. Solo un paio di settimane fa un’altra tromba d’aria sempre a Rovigo aveva scoperchiato alcune abitazioni a Santo Stefano di Melara. Tantissime le segnalazioni di allagamenti e danni ai garage. Intervenute le squadre dei Vigili del fuoco da Castelmassa e Rovigo per mettere in sicurezza le case.

In Emilia Romagna, l’allerta meteo per maltempo è stata elevata a rossa per rischio idraulico nelle pianure emiliane da Modena a Piacenza, e a arancione per le zone montane e collinari centrali. Questo avviene a causa delle piene dei fiumi e del rischio associato alle condizioni meteorologiche attuali. Nel pomeriggio, ci si aspetta lo sviluppo di temporali forti, che potrebbero causare danni, soprattutto nella zona centrale della regione, con un miglioramento previsto per la sera. Carpineti, comune del Reggiano, “ha visto scendere in 24 ore più del doppio della piovosità che, mediamente, cade in un mese piovoso quale ottobre”: 172 millimetri. Lo dice in una nota il Comune, segnalando i numerosi danni.

Per domani, mercoledì 26 giugno, non sono previsti fenomeni meteorologici significativi. Tuttavia, nel pomeriggio ci potrebbe essere lo sviluppo di temporali sparsi e di breve durata, che potrebbero essere localmente intensi, soprattutto lungo la fascia appenninica, con potenziali effetti dannosi. Le piene dei fiumi del settore centro-occidentale continueranno a propagarsi nei tratti vallivi, con possibile occupazione delle aree golenali e interessamento degli argini. Nelle zone montane e collinari, potrebbero verificarsi fenomeni franosi localizzati, specialmente su versanti con condizioni idrogeologiche fragili, a causa delle recenti precipitazioni. Il codice arancione per queste aree è legato alla diffusa criticità presente sul territorio.

Le previsioni fino a domenica

Il meteorologo Roberto Nanni descrive la situazione fino a domenica. “La depressione è comunque in lento esaurimento, da giovedì, infatti, una spinta più dinamica proveniente dall’Atlantico la sposterà verso l’Europa orientale in via definitiva. Dopo la fase molto instabile in atto, l’anticiclone nordafricano proverà un nuovo tentativo di rimonta sull’Italia, con il Centro-sud nel mirino seguito da un’ennesima ondata di caldo intenso. Dopo il crollo delle temperature che ha fatto scendere i termometri sotto le medie stagionali, da mercoledì, e ancor meglio da giovedì, la situazione atmosferica diventerà via via meno instabile e le temperature torneranno nuovamente a crescere anche al Nord, seppur restando ancora una volta ai margini della massa d’aria sahariana senza picchi particolari, ma associate a tassi di umidità comunque elevati”.

“Una pausa breve che potrebbe dividere l’Italia in due nel weekend del 29-30 giugno. L’evoluzione per la parte finale della settimana e di giugno, così come per l’inizio di luglio, resta incerta, anche se i modelli a nostra disposizione confermerebbero la tendenza ad una marcata divisione tra Nord e Sud Italia. Nella giornata di sabato (pomeriggio e sera) si profila un cedimento dell’alta pressione all’altezza delle regioni settentrionali, sotto la spinta da ovest di un’altra perturbazione atlantica (la n.10, l’ultima di questo mese), associata ad un peggioramento e ad una nuova veloce fase temporalesca. Allo stato attuale delle nostre conoscenze i fenomeni che a causa dei contrasti termici elevati potrebbero risultare anche violenti, dovrebbero interessare prevalentemente l’area a nord del fiume Po”.

E domenica? “Il fronte – conclude Nanni – dovrebbe aver già abbondano l’area alpina, lasciando un tempo in miglioramento e una giornata tutto sommato buona o discreta. Tuttavia, l’Atlantico in gran forma, sarebbe pronto a sfornare ulteriori impulsi perturbati dal comparto iberico che potrebbe investire le regioni settentrionali italiane con una nuova ondata di temporali per l’inizio di luglio. Su questa dinamica torneremo di certo ad aggiornarvi”.

 

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