Schiavismo con i soldi dello stato! L’azienda agricola dove lavorava il bracciante morto con il braccio amputato aveva preso a buffo oltre 800 mila euro grazie al decreto di Conte

SCHIAVISMO CON I SOLDI DELLO STATO – LA COOPERATIVA AGRILOVATO, DOVE LAVORAVA IL BRACCIANTE INDIANO SATNAM SINGH, LASCIATO MORIRE PER STRADA CON UN BRACCIO TRANCIATO, HA RICEVUTO 849MILA EURO DAL MEDIOCREDITO CENTRALE, CON GARANZIA STATALE – SOLDI ARRIVATI IN TRE FINANZIAMENTI SULLA BASE DEL DECRETO LIQUIDITÀ DI CONTE, VARATO PER FRONTEGGIARE LA PANDEMIA DI COVID – I BUFFI DELLA FAMIGLIA LOVATO AL 31 DICEMBRE 2023 AMMONTAVANO A PIÙ DI MEZZO MILIONE: SE QUEI SOLDI NON FOSSERO RESTITUITI, FINIREBBERO NEL CALDERONE DEL DEBITO PUBBLICO

Estratto dell’articolo di Fosca Bincher per www.open.online

La cooperativa Agrilovato presso cui lavorava il povero Satnam Singh, il bracciante indiano morto per le ferite causate da un macchinario agricolo che gli hanno provocato il distaccamento del braccio, ha ricevuto fra il 31 dicembre 2020 e il 31 maggio 2023 tre finanziamenti per un totale di 849.526,26 dalla Banca del Mezzogiorno MedioCredito Centrale a garanzia totale dello Stato sulla base del decreto liquidità dell’8 aprile 2020 per fronteggiare la crisi Covid.

[…] Secondo il registro nazionale degli aiuti di Stato l’intero importo […] è stato classificato come «elemento di aiuto». Successivamente, il 21 luglio 2023, la stessa banca ha erogato un altro finanziamento alla Agrilovato per 60 mila euro, il cui elemento di aiuto classificato però ammonta a 1.423,87 euro.

I soldi sono arrivati sempre dopo richiesta formale alla banca con lettera inviata al MedioCredito Centrale secondo le normative Covid che non facevano distinzione fra azienda e azienda e non prevedevano esclusioni nemmeno quando i suoi amministratori, come nel caso del titolare Renzo Lovato, erano coinvolti in procedimenti giudiziari per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

[…] Al 31 dicembre 2023 secondo quanto riportato nel bilancio della coop Agrilovato, il debito con le banche ammontava ancora a 559.193 euro, tutti assistiti da garanzie reali, quelle appunto dello Stato italiano. Parte dei finanziamenti ricevuti dunque dovrebbe essere stata estinta successivamente, anche se la percentuale più rilevante è ancora a bilancio. Con la garanzia totale dello Stato se quei soldi non fossero restituiti dall’azienda andrebbero ad appesantire i conti pubblici.

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