La carne coltivata sta facendo la stessa fine dell’auto elettrica! E’ già fallita la prima azienda produttrice: nei primi sei mesi di commercializzazione non ha venduto nulla

di Salvo Privitera per Everyeye.it

L’industria della carne coltivata in laboratorio sembra non riuscire a stuzzicare l’appetito dei consumatori. In un colpo duro per il settore emergente, SCiFi Foods, startup della Bay Area, ha annunciato la chiusura appena sei mesi dopo aver completato il suo primo impianto di produzione di carne.

In un post su LinkedIn, i co-fondatori Joshua March e Kasia Gora hanno dolorosamente ammesso che SCiFi non è riuscita a commercializzare nemmeno un prodotto. Nessuno dei loro burger “Franken” è mai arrivato nei negozi o nei ristoranti. “Purtroppo, in questo ambiente di finanziamento, non siamo riusciti a raccogliere il capitale necessario per commercializzare il burger SCiFi, e SCiFi Foods ha esaurito il tempo” hanno scritto.

La loro lotta riflette le sfide che il mercato della carne coltivata e degli alternativi alla carne sta affrontando oggi. Nonostante le promesse etiche della carne coltivata, che eviterebbe il maltrattamento degli animali e ridurrebbe l’impatto ambientale, i costi esorbitanti rimangono un grande ostacolo. Quando il progetto è iniziato nel 2019, un singolo burger SCiFi costava 20.000 dollari. Dopo cinque anni di ricerca, il costo è stato ridotto a 15.000 dollari, ancora troppo alto per il mercato di massa.

Le sfide non sono solo economiche. La carne coltivata è diventata un argomento politico volatile. Il mese scorso, il governatore della Florida Ron DeSantis ha vietato l’industria della carne coltivata nello stato, seguito poco dopo dall’Alabama. Questo clima politico ostile ha ulteriormente complicato la situazione per SCiFi Foods.

Sul fronte federale, l’USDA ha approvato due aziende per la vendita di prodotti a base di pollo coltivato, segnando un passo avanti per l’industria. Tuttavia, anche queste aziende leader hanno affrontato ostacoli significativi, come scandali e sospensioni nelle espansioni delle loro strutture. Il destino di SCiFi Foods mette in evidenza le difficoltà persistenti nel settore della carne coltivata e solleva interrogativi sul futuro di queste innovazioni alimentari.

Certo, sicuramente non vendere un hamburger a 15.000 dollari avrebbe sicuramente aiutato a non farli chiudere.

FONTE: FUTURISM

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