Donald Trump rischia la vita! L’allarme del politologo dopo il confronto televisivo con Biden: “Solo un attentato potrebbe togliergli la vittoria”

Biden-Trump, ora solo un attentato potrebbe togliere a The Donald la vittoria
Il politologo Alessandro Nardone analizza il confronto per le presidenziali Usa: “Biden come presidente ĆØ finito, per Trump…”

di Roberto Sudoso per Affari Italiani

Biden-Trump, ora solo un attentato potrebbe togliere a The Donald la vittoria…

Nella notte tra il 27 e il 28 giugno ĆØ andato in onda sullā€™emittente statunitense CnnĀ il primo dibattito presidenzialeĀ tra il presidenteĀ Joe BidenĀ e lā€™ex presidente e candidato repubblicanoĀ Donald Trump. Unā€™ora e mezza di dibattito piĆ¹ incentrato sulle condizioni psicofisiche del candidato democratico che sugli effettivi temi, dallā€™aborto, allā€™immigrazione fino ad arrivare alla guerra. ā€œFermo restando che tutto puĆ² succedere, lā€™unico modo per impedire a Trump di tornare allaĀ Casa BiancaĀ sarebbe un attentato, che lo ammazzinoā€. Lā€™intervista al politologo e autoreĀ Alessandro Nardone.

La performance televisiva dellā€™attuale presidente americano Joe Biden ĆØ stata davvero un disastro?

Prima di parlare delle performance deludenti del presidente bisogna parlare di disastro dei media che per piĆ¹ di tre anni ci hanno raccontato una visione artefatta della realtĆ  dicendoci che Biden era perfettamente in grado di essere il comandante in capo della potenza piĆ¹ grande del mondo. Il dibattito di ieri ha dimostrato ciĆ² che Trump e il Partito Repubblicano affermano in maniera lapalissiana da sempre e che era del tutto evidente. Il fatto che ora mettano in discussione Biden come candidato dal mio punto di vista lo rende incompatibile anche come presidente.

ƈ quindi crollato il ā€œcastello di cartaā€ dei media mainstream con un dibattito a tratti imbarazzante?

Da anni dico che Trump sarebbe tornato alla Casa Bianca quando tutti lo davano per sconfitto. Ed ĆØ quello che si sta verificando perchĆ© alla fine votano gli elettori e non i fabbricanti di fake news.

Sembra quasi, guardando i 90 minuti di dibattito, che sia lo stesso Biden a tirarsi la zappa sui piedi da solo, citando momenti complessi della sua presidenza e parlando troppo poco di questioni scottanti per il suo avversario. Ma il problema ĆØ solo il fisico o cognitivo?

No, non ĆØ solo il punto di vista fisico e cognitivo la pecca del 46esimo presidente. La sconfitta deriva soprattutto dal disastro nei fatti che ha prodotto la sua presidenza. Biden non ha successi da enunciare. Ha un Paese che ĆØ in declino.

Sullo stessa tema dellā€™aborto, uno dei temi piĆ¹ complessi per il candidato repubblicano, Biden ha usato frasi sconclusionate e prive di senso…

Questo ĆØ il livello dellā€™amministrazione Biden. Da quando Biden ĆØ arrivato abbiamo visto tutti cosa ĆØ successo dal punto di vista internazionale. Questo ĆØ il frutto del suo modo di essere. Peraltro, rispetto alla politica internazionale e alle guerre, in perfetta continuitĆ  con lā€™amministrazione Obama di cui lui era vicepresidente. Una serie di disastri che durante lā€™amministrazione Trump si erano arrestati ma che sono ripresi in maniera ancora piĆ¹ veemente con un presidente inadeguato come Biden.

Unā€™occasione quindi persa per Joe Biden, sconfitto sotto ogni fronte? Nel sondaggio post dibattito pubblicato da Cnn, il popolo americano si ĆØ espresso a favore di Trump con uno schiacciante 67% delle preferenze

Trump ha vinto il dibattito per merito. PerchĆ© per Trump, al contrario di Biden, parlano i fatti. A prescindere dalla scarsa performance di Biden, Trump avrebbe una serie di vantaggi a suo favore. Parlano gli indicatori economici dopo la riforma fiscale, il tasso di occupazione delle persone di colore ai massimi storici. Ma non solo. Parlano le zero guerre, parlano i risultati anche dal punto di vista della rinegoziazione dei dazi con la Cina. Lo stesso non si puĆ² dire del candidato dem.

Diverse voci hanno parlato del panico che si ĆØ diffuso nei democratici post dibattito. Ma effettivamente cosa succederĆ ? ƈ plausibile un cambio di candidato?

I democratici sono figli dellā€™accordo che si perpetra allā€™interno dellā€™establishment democratico stesso dal 2008 ad oggi. Quando Hillary Clinton era la candidata data per vincente alle primarie, sconfitta da Obama. Si strinse un accordo tra la famiglia Clinton e la famiglia Obama per stendere a quest’ultima il tappeto rosso fino al 2016. Poi arrivĆ² il ciclone Trump. Con Biden si ĆØ mostrato quindi un continuum di volontĆ  nel mantenimento dello status quo.

Qualsiasi azione il Partito Democratico cercherĆ  di fare potrebbe risultare controproducente?

ƈ controproducente tenere Biden come candidato ma deporlo significherebbe ammettere il disastro della sua presidenza. Iniziano a farsi spazio diversi nomi del passato del partito. Si parla addirittura di un ritorno di Hillary Clinton mentre Kamala Harris basta ascoltarla parlare per capire che ĆØ ai livelli di Biden.

E lā€™ipotesi Michelle Obama non la entusiasma?

Lā€™idea di Michelle Obama candidata la ritengo molto meno suggestiva di quanto non la dipingano i media mainstream che vanno in brodo di giuggiole ogni volta che ne parlano.

Se Biden ĆØ uscito da questo dibattito negativamente, le opinioni su Trump rimangono discordanti ma sicuramente piĆ¹ positive. Virali sui social, oltre i momenti di distrazione e di silenzio del presidente Biden, anche le risposte affilate del tycoon. Ma come ne sono usciti davvero? Le conseguenze del duello tv?

Non ĆØ verosimile che la campagna elettorale repubblicana si possa soffermare solo sulle condizioni dellā€™avversario e non sui temi. GiĆ  di fatto non ĆØ cosƬ. ƈ un dato di fatto acquisito. Secondo me questo dibattito certifica in ogni caso la fine dellā€™esperienza di Biden come presidente. Questo dibattito certificherebbe quindi il capolinea di Biden. Trump ha inoltre tante altre cartucce da usare in questi mesi. Abbiamo visto lā€™immigrazione, abbiamo visto lā€™America First sul fare gli interessi del proprio Paese. E non solo. Si puĆ² parlare di economia, del rilancio di quelle politiche che hanno portato sotto la sua presidenza al rientro di oltre 30 mila aziende americane che erano andate aĀ investire allā€™estero. Questi quindi sarebbero i temi che porterebbero anche tanti elettori democratici a non votare per il loro candidato.

Anche se la gara ĆØ ancora aperta e mancano poco piĆ¹ di 4 mesi all’election day, la partita sembrerebbe giĆ  chiusa. Eā€™ davvero cosƬ?

Fermo restando che tutto puĆ² succedere, come scrivo nel mio libro l’unico modo per impedire a Trump di tornare alla Casa Bianca sarebbe un attentato, che lo ammazzino.

Evidente quindi quanto la strada sembrerebbe spianata per i repubblicani e tortuosa per i democratici….

Io questo lā€™ho detto e lā€™ho scritto anche dopo il 6 gennaio e ne ero convinto perchĆ© ero consapevole dellā€™inadeguatezza di Biden e di quanto Trump avesse frecce importanti al suo arco. Lā€™elettorato americano perĆ², salvo alcuni radicalismi, non ĆØ ideologizzato, non ha la nostra storia, portando loro a votare per chi garantisce di arrivare a fine mese e per chi garantisce di essere sicuri di uscire di casa senza rischiare di essere rapinati o aggrediti. Questo potrebbe giocare molto a favore dellā€™ex presidente Trump.

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  1. Chi comanda gli USA non ha problemi ad ammazzare l’ennesimo Presidente, ma penso che abbiano imparato dai piĆ¹ subdoli compagni italici, preferendo un colpo di stato della magistratura.
    Trump potrebbe finire a Rikers Island in carcere di N.Y. e li assassinato da… una scusa qualsiasi.
    “Michelle” (Big Mike) non ha possibilitĆ , la Clinto invece ĆØ piĆ¹ probabile.

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