La feccia del mondo pende dalle labbra di un parassita accusato di molestie, razzismo e irrispettoso dei diritti dei suoi dipendenti: ecco a voi il signor Klaus Schwab

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per www.repubblica.it

Donne rese oggetto di abusi e offese, licenziate perché erano incinta, oppure dopo aver avuto figli. Dipendenti cacciati senza una giusta causa, solo per svecchiare i ranghi. Neri insultati e penalizzati per il colore della pelle. E’ devastante l’inchiesta pubblicata dal Wall Street Journal sulle condizioni di lavoro al World Economic Forum di Davos, che tocca anche il suo fondatore Klaus Schwab.

Il WEF ha smentito tutto, e attraverso il portavoce Yann Zopf ha risposto che l’articolo “caratterizza in maniera fuorviante la nostra organizzazione, la cultura e i colleghi, incluso il nostro fondatore”. Il quotidiano finanziario di Manhattan però ha replicato di aver parlato con oltre 80 dipendenti attuali e del passato, facendo alcuni nomi per sostanziare le denunce, oltre a citare il gruppo di WhatsApp “WEFugees”, in cui centinaia di ex impiegati hanno condiviso i traumi subiti.

Secondo l’inchiesta, Schwab aveva chiesto di licenziare un gruppo di persone sopra i 50 anni d’età, solo perché voleva ringiovanire l’organizzazione. Il capo delle Risorse umane, Paolo Gallo, aveva risposto che per farlo sarebbero servite motivazioni legate alle loro prestazioni, ma poco dopo lui stesso era stato cacciato. Una donna ha raccontato che nel 2017 aveva ricevuto l’incarico di gestire una nuova iniziativa per le startup. Quando però aveva comunicato di essere incinta, era stata sollevata dall’incarico.

“Almeno sei dipendenti sono state allontanate o hanno visto le loro carriere penalizzate, mentre aspettavano figli o quando erano tornare dalla maternità”. Una di loro, Topaz Smith, ha confermato che la sua posizione era stata eliminata, una settimana prima di rientrare al lavoro dopo aver partorito due gemelli.

Barbara Erskine ha rivelato che Schwab aveva incaricato un membro del consiglio di amministrazione di dirle che doveva perdere peso, perché non aveva “charm”. Myriaam Boussina ha confermato di aver ricevuto complimenti dal fondatore che l’avevano messa in imbarazzo.

Nel 2018 Justyna Swiatkowska aveva denunciato alle Risorse umane il manager George Karam, perché l’aveva invitata a bere e l’aveva toccata e baciata senza il suo consenso. Lui era stato licenziato, ma poi riassunto da un partner del WEF. Sei dipendenti neri hanno denunciato discriminazioni, e il dirigente Jean-Loup Denereaz era stato licenziato per aver offeso così una collega: “Cosa puoi aspettarti da una negra?”.

Tiffany Hart ha raccontato che il senior executive Roberto Bocca l’aveva insultata chiamandola “bitch”, termine usato in inglese per definire le prostitute, ma quando si era lamentata il dipartimento Risorse umane aveva risposto che era solo “italiano e molto passionale”. […]

Il 21 maggio scorso, dopo l’invio di questa lettera, il fondatore ha annunciato che avrebbe lasciato il posto di presidente esecutivo del WEF, nell’ambito di una transizione pianificata da tempo

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  1. Dov’è la novità, mi meraviglia la vostra meraviglia, sta sterminando il mondo da decenni e nessuno lo ferma, anzi raccoglie sempre più consensi con l’andar del tempo., dunque è coerente con il suo punto di vista, di come secondo lui vadano trattate le persone che a lui non piacciono e che non servono sopra tutto ai suoi loschi e vili affari..
    Ponetevi invece la domanda del perchè nessuno lo ferma, a lui e quelli come lui, da Bill Gates, Soros e compagnia di merende, ecco su questa domanda c’è da stupirsi.

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