Usa, il nuovo sondaggio da godere sul delinquente Biden: lui scende al 42%, Trump vola al 48%

di Paolo Cagnoni per The Social Post

Poche settimane fa, il proprietario del più importante fondo d’investimento americano preconizzava il rischio di una “guerra civile” negli Stati Uniti. Una dichiarazione che aveva fatto scalpore, forse esagerata nelle conclusioni ma robusta nelle motivazioni di fondo. L’America è in preda a un caos pre elettorale con pochi precedenti, e le differenze fra le due fazioni in gara sono innegabili e, probabilmente, inconciliabili. La carne al fuoco è davvero tanta. A cominciare dalla preoccupazione dei democratici per le condizioni di Joe Biden, apparso poco lucido e stanco durante il confronto elettorale con Trump. Al di là dei rumors che si susseguono, solo il Presidente stesso può decidere di fare un passo indietro. Nessuno glielo può imporre, perché l’inquilino della Casa Bianca – non solo Biden, ma chiunque occupi lo Studio Ovale – conserva un potere che lo rende quasi intoccabile. Ora il vecchio Joe cerca di correre ai ripari e si scusa: “Ho fatto un casino, ho commesso un errore”, ha detto rispetto alla pessima figura rimediata nel confronto Tv con il suo avversario.

Basteranno le scuse e le giustificazioni di Biden a riportare in equilibrio la competizione? A oggi appare difficile pensarlo. Perché i sondaggi effettuati dopo lo svolgimento del confronto fra i due candidati sono impietosi per l’attuale Presidente. Secondo il rilevamento effettuato dal Wall Street JournalTrump ha il favore del 48% degli elettori, mentre Biden è sceso al 42%. Si tratta del divario più ampio dal 2021, e in termini di numero di voti rappresenta una montagna da scalare per l’inquilino della Casa Bianca. Il 6%, per quantificare il distacco dell’attuale presidente, corrisponde all’incirca a 9/10 milioni di voti. Per questo fra i Democratici in molti pensano che sarebbe meglio cambiare cavallo in corsa. Ma non è un’operazione facile. Il nome di Kamala Harris sembra una soluzione peggiore dell’originale. Il “sogno” Michelle Obama, forse l’unica candidata davvero in grado di vincere le presidenziali con così poco tempo a disposizione, per ora resta solo un sogno. E se Biden deciderà di candidarsi a dispetto di tutto e tutti, sembra difficile impedirglielo, se non impossibile.

Anche per questo, i 30 governatori Democratici che si sono incontrati con il Presidente ieri alla Casa Bianca, hanno deciso di stringersi al loro candidato e di non accodarsi a chi chiede un passo indietro a Biden. “Tutti i governatori democratici sono dalla parte di Joe Biden“, ha dichiarato il governatore del Minnesota Tim Waltz. “Quello con il Presidente è stato un dialogo schietto e franco”. Anche il governatore dello Stato del Maryland, Wes Moore, ha dichiarato che “il Presidente è qui per vincere e noi gli abbiamo promesso il nostro sostegno. Se lo riteniamo idoneo alla carica? Assolutamente sì”. Basteranno queste attestazioni di fedeltà a rilanciare la candidatura di Joe Biden? Per ora sembrerebbe difficile. Ma al 5 Novembre mancano ancora quattro mesi, e possiamo star certi che la tensione aumenterà ancora e che non mancheranno altre sorprese. In sottofondo, un’America che appare confusa, divisa e forse mai così distante dal proprio sogno originario.

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